sabato 26 aprile 2008

A Monte-Carlo tornano i grandi: in campo scendono i quattro moschettieri del tennis


A Monte-Carlo scendono in campo i veri grandi del tennis. Alle semifinali arrivano i quattro migliori giocatori al mondo, Roger Federer torna a vincere e soprattutto a convincere, e lo fa contro uno dei giocatori che più gli hanno dato fastidio ultimamente, David Nalbandian. Ai quarti di finale Rafa Nadal ha sofferto per qualche gioco contro il picchiatore David Ferrer, suo "matador" nei due precedenti, ma recupera nel finale e si porta a casa un 6-1 7-5. Federer elimina dunque Nalbandian in tre spettacolari set: perde il primo per 7-5 ma poi riprende in mano la situazione, sfodera i suoi colpi migliori e il suo gioco più elegante e vince alla grande secondo e terzo set: 6-2 6-2.

Roger nel dopo-partita dice tranquillamente che si aspettava di giocare così (bene) dopo i primi due incontri e racconta: "Credo che il livello sia stato fantastico, oggi. Alla fine del primo set abbiamo giocato game veramente duri. Penso d’aver fatto un ottimo match. Ogni cosa è stata un po' più difficile, dopo il primo turno. Ma oggi ero molto contento di come mi muovevo e per me, sulla terra, è una gran cosa. Avrei potuto battere un pochino meglio, ma le statistiche, mi pare, sono molto buone. È sempre molto divertente giocare con David, ma anche batterlo!"

Piacevole la rivincita dopo Madrid e Parigi? "No, no… sinceramente non m’importava! Sono contento di aver vinto soprattutto perchè è un grandissimo giocatore. È un ottimo colpitore. Oggi è stato divertente batterlo soprattutto per questo, molto di più che per Madrid o altri incontri".

E i primi due incontri un po' "scialbi" contro Ramirez Hidalgo e Monfils? "In molti casi nella mia carriera non ho giocato bene nei primi turni e poi sono migliorato verso la fine. E’ una cosa normale. Ma essere così vicino alla sconfitta... non è poi così usuale, per me". Adesso l'unico obiettivo dello svizzero è fare bene nella stagione sul rosso in vista di quella vittoria al Roland Garros che ancora gli manca.


Ritorna Federer dunque, ma anched Novak Djokovic conferma di essere l'inseguitore più temibile per la coppia di testa. Con il suo gioco sicuramente più efficace sul veloce, è riuscito comunque ad arrivare in semifinale abbastanza agevolmente, sbarazzandosi senza problemi (6-0 6-4) di un giocatore del calibro di Murray. Nole ammette che affrontare Querrey e non Gasquet ai quarti lo ha aiutato, visto che lo statunitense non è uno specialista della terra, ma dice di essere pronto per Federer. "Fisicamente non ho speso molte enegie in queste tre partite. Mentalmente è stato estenuante. Ma non ho avuto lunghi incontri e lunghi scambi. Devo solo provare ad essere me stesso. Anche se giocherò contro il primo giocatore al mondo. Ci ho giocato molte volte. La sola volta che ci siamo incontrati sulla terra è stato due anni fa ed è stato un match duro in tre set (vinse Federer ndr). Io credo di avere delle buone possibilità. Quest’anno ho mostrato di avere abbastanza qualità durante tutto il torneo".

E Rafa, che in semi si ritrova Davydenko, dice tranquillamente che un po' di fortuna l'ha avuta nel finale del secondo set contro Ferrer ("sul 5-4 40-0 non si vince il set se non si è fortunati. Ma sono sempre stato presente. E mi sono concentrato punto per punto"), ma soprattutto sottolinea che il fatto di essere riuscito a superare momenti delicati nel suo derby contro David gli assicura una bella iniezione di fiducia. Il suo segreto nei momenti delicati? Il solito: essere concentrato su ogni punto e credere di poter risalire. Come è successo contro David. E contro Nikolay Davydenko? "Devo giocare il mio miglior tennis se voglio vincere".


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