domenica 28 settembre 2008

Bangkok: per Tsonga grande rivincita contro Djokovic


A distanza di otto mesi Jo-Wilfried Tsonga si è preso la sua rivincita. All'inizio di quest'anno era riuscito a fare il colpaccio arrivando, da outsider semi-sconosciuto, fino alla finale degli Australian Open, dopo essersi sbarazzato perfino di Rafa Nadal in semi. Ma all'ultimo round Novak Djokovic aveva fermato la sua corsa costringendolo alla resa in quattro set, facendo suo il primo e finora unico Slam, quello di Melbourne. Adesso, sempre sul veloce, al torneo di Bangkok, il francese, che dopo quel successo si era un po' eclissato, mantenendosi stancamente a galla in classifica intorno ai top 20 del mondo, ha sconfitto in finale proprio il serbo. E in due set: 7-6 6-4, e catturando il suo primo titolo Atp in carriera. "Ho giocato un tennis incredibile contro Novak e questo risultato è un bellissimo sogno finalmente realizzato", ha detto Tsonga dopo aver vinto il trofeo. "Ho perso contro un grande giocatore", ha ammesso Djokovic. "Jo ha messo a frutto le sue occasioni e ha meritato di vincere questo titolo. Ho giocato un po' troppo in difesa. Devi saper sfruttare le tue opportunità e io non l'ho fatto. E' questione di fortuna perdere in finale e io ho perso contro un grande giocatore, quindi non ho rimpianti. Congratulazioni a Jo e al suo team per il primo titolo Atp. Sono sicuro che lo rivedremo spesso in futuro".

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martedì 23 settembre 2008

Sorteggio di Davis: l'anno prossimo ci tocca la Slovacchia


Il sorteggio di Davis porta fortuna all'Italia. Il nostro prossimo avversario nella sfida del gruppo della zona Europa-Africa sarà la Slovacchia, contro cui gli azzurri dovranno giocare a marzo. Anche in quell'occasione, come è stato lo scorso weekend contro la Lettonia, l'Italia giocherà in casa. Se i nostri avranno la meglio, giocheranno i play-off per la promozione nel tabellone mondiale. In caso di sconfitta, si giocheranno un altro spareggio salvezza. Decisamente una bella fortuna, comunque, essersi ritrovati a dover giocare contro una squadra che può contare su Karol Beck, numero 196 al mondo, Lukas Lacko (241), Pavol Cervenak (332) e Ivo Klec (365). C'è anche Dominik Hrbaty, ex numero 12, ma oggi in 400esima posizione per problemi fisici.

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lunedì 22 settembre 2008

Bertolucci difende Bolelli. Ma
perchè buttare un talento così?


L'ex capitano della squadra italiana Paolo Bertolucci scende in campo a difesa di Simone Bolelli e stigmatizza il pugno duro della Federtennis, che ha deciso di escluderlo dalla Davis. Un provvedimento fuori dal tempo, ha detto l'ex tecnico, che aveva portato la nazionale azzurra fino alla finale di Davis nel 1998, quando l'Italia perse contro la Svezia. "Adesso il tennis è cambiato" dice "e gli atleti rinunciano ai colori del loro Paese preferendo i ricchi premi dei tornei Atp". Come dargli torto, in un tennis in cui Roger Federer partecipa alla Davis solo se ha tempo e voglia, e in cui spesso anche i campioni azzurri si sono tirati indietro dall'impegno, quasi sempre senza grosse conseguenze? Il tennis italiano d'altra parte non aveva bisogno di questa polemica proprio all'indomani del successo contro la nazionale di Ernests Gulbis. Privarsi di un talento come Simone Bolelli sembra davvero controproducente. Per tutti.


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Bolelli: "Nessun rifiuto, ecco perchè non sono andato in Davis"


Non si è fatta attendere la reazione di Simone Bolelli alla sanzione che gli è stata inflitta dalla Federtennis. Il giovane talento azzurro dice che l'accusa rivoltagli dalla Fit, di aver rifiutato la convocazione in Davis, non è vera. Il tennista è in Thailandia, dove parteciperà al torneo di Bangkok, e precisa in una lettera che la federazione era stata informata in largo anticipo, almeno dieci giorni prima delle convocazioni per questa Italia-Lettonia, della sua intenzione. Aveva comunicato ufficialmente ai vertici Fit la sua volontà di fare più tornei possibile sul veloce per guadagnare punti in classifica in vista degli Open d'Australia. Montecatini gli avrebbe intralciato questo programma, dal momento che la Davis si sarebbe giocata sulla terra battuta. Bolelli sottolinea di non essere stato spinto a questa decisione dal suo allenatore Pistolesi, come si è vociferato in questi giorni. E smentisce la voce secondo cui lo stesso Pistolesi si sarebbe scontrato con Nicola Pietrangeli. L'ex campione di tennis in un'intervista aveva detto che "chiunque rifiuti la maglia azzurra è come se sputasse sulla bandiera italiana" e Pistolesi avrebbe litigato aspramente con lui per telefono riguardo a questa affermazione. A proposito della telefonata Bolelli racconta: "Claudio lo ha chiamato semplicemente per chiedergli se fosse vero che avesse detto in un'intervista in diretta alla Rai che io avrei 'sputato sulla bandiera italiana'. Pietrangeli gli ha risposto di aver detto in generale che chiunque rifiuti la maglia azzurra è come se sputasse sulla bandiera italiana, ma di non avercela con me. Claudio gli ha fatto notare come oggettivamente, anche senza volerlo, tenuto conto del contesto, pur non avendo fatto il mio nome, quasi tutti hanno interpretato le sue parole come riferite a me, e che dunque mi ha additato alla pubblica disapprovazione, imputandomi, con una metafora grossolana e offensiva, di aver 'sputato' sulla bandiera italiana (che invece amo e rispetto): Claudio gli ha quindi suggerito di usare un linguaggio più corretto e rispettoso quando gli fosse capitato di parlare ancora di questa vicenda, per non ricadere nello stesso equivoco che di certo non ha giovato alla mia immagine. Il conseguente articolo di Lea Pericoli, riportato puntualmente dal sito Fit, accusa Claudio ingiustamente di aver 'minacciato' Pietrangeli e posso testimoniare che ciò è assolutamente falso". Inoltre Simone aggiunge ancora che in altre occasioni la Fit aveva rispettato la richiesta di altri giocatori di non partecipare agli incontri di Davis proprio per differenti impegni sportivi. Il riferimento è a Filippo Volandri, che aveva chiesto e ottenuto di non essere convocato in passato. Due pesi e due misure?


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Il "gran rifiuto" costa caro a Bolelli: Simone fuori dalla Davis


La decisione temuta è arrivata. La Fit ha deciso di escludere a tempo indeterminato dalla Coppa Davis Simone Bolelli, reo di non aver risposto alla convocazione di capitan Barazzutti per la sfida Italia-Lettonia. Una brutta pagina per la storia del nostro tennis, con uno dei migliori giocatori italiani che rischia di rimanere fuori dalle competizioni nazionali per mesi, se non per anni. La decisione è stata presa all'unanimità dall'organo federale e avrà valore finchè ai vertici del tennis italiano rimarrà lo stesso consiglio, presieduto da Angelo Binaghi.

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domenica 21 settembre 2008

Barazzutti: ha vinto la squadra Seppi: ci ho provato fino alla fine


"Potito Starace eroe nazionale? Direi di no. A vincere è stata una squadra, tutta la squadra degli azzurri". Sono queste le prime parole di capitan Barazzutti nella conferenza stampa finale di Davis. "I ragazzi hanno lottato tutti quanti, compreso Filippo, che si è reso disponibile e ha giocato in allenamento". Alla domanda se ci sia un'allusione a qualcuno che non si è reso disponibile (evidente il riferimento a Simone Bolelli), Barazzutti non raccoglie. Di Fognini, sostituito all'ultimo da Starace, dice che "ha avuto un problema al muscolo" e precisa che "Starace avrebbe giocato comunque, perchè ritenevo che fosse lui il più idoneo. Perchè era più fresco, perchè aveva giocato bene in doppio ieri". Contento Seppi del match contro Gulbis, di cui dice: "In quel terzo set perso male ho avuto un calo di energie e ho sbagliato qualcosa di troppo. Ma ci ho provato fino alla fine. Poi mi sono un po' ripreso, ma un grande merito va a Gulbis che ha saputo reagire quando era due set sotto che è riuscito a dare il meglio di se stesso. Ha iniziato a servire molto bene, ha giocato meglio e ha vinto".


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Ernests Gulbis: Davis? Qui l'importante è il doppio


"Davis significa doppio. Abbiamo perso quel match. E sono passati gli altri. D'altra parte, io ho fatto del mio meglio". Sono queste le parole di Ernests Gulbis dopo la caduta della sua squadra nell'inferno della serie C, che salva l'Italia della retrocessione e ci assicura la permanenza in B. Sul match contro Seppi dice di essere rimasto sorpreso del suo livello di gioco. "Ma alla fine le mie sensazioni sulla partita sono buone. Questa vittoria mi ha aiutato a trovare fiducia perchè in passato mi è sempre stato molto difficile vincere alla distanza: arrivati al quarto o al quinto set, per me era sempre dura uscire bene". E invece stavolta ce l'ha fatta. Lui è risalito da due set sotto. Fognini non è riuscito ad abbozzare la minima reazione... "Ma la situazione era completamente diversa", dice. "Io non ho dovuto sospendere il match e tornare a giocare. Quella è una condizione molto più dura da sostenere".

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Davis, Italia batte Lettonia: da Starace il punto della vittoria


Terzo set da brivido per Potito Starace contro Andis Juska, che riesce addirittura a giocarsi un set point contro l'azzurro in vantaggio per 6-5. Ma al termine di un set giocato tutto in rincorsa, Starace finalmente somina il gioco nel tie-break finale, arriva sul 6-2, concede un punto al lettone che accorcia a 6-3 e poi spara malamente fuori una risposta al servizio di Potito e chiude per 7-3 il gioco della vittoria.

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Starace-Juska, secondo set all'Italia: salvezza vicina


Sembra sempre meno una "passeggiata", quella di Starace contro Juska. Nel secondo set, dopo essere riuscito a dargli il break, Potito riesce a farsi raggiungere e superare dal lettone cedendogli tre giochi di fila. Con Juska che arriva su un parziale di 3-2. Starace va a servire per la prima volta sotto di un gioco contro il lettone e riesce, a fatica, a raggiungere il 3 pari sul suo servizio. E, sul 3 pari, a strappare il servizio a Juska per arrivare sul 4-3. Potito tiene il servizio, ma anche stavolta non con troppo facilità, arriva sul 5-3, ma non riesce ancora a chiudere e il lettone accorcia le distanze fino al 5-4 Starace. Sul servizio dell'azzurro, stavolta il set si chiude sul 6-4. Manca solo un set alla salvezza.

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La sfida di Starace comincia bene: il primo set va all'Italia


Dovrebbe essere quasi una formalità, il match iniziato da poco tra Potito Starace e Andis Juska. E in effetti la partita si era messa decisamente bene nel primo set per Potito, che era riuscito ad arrivare agevolmente fino al 5-0 contro un quasi inesistente avversario. Peccato che a questo punto l'azzurro si sia un pochino rilassato, lasciando che Juska recuperasse fino al 5-3, riprendendosi uno dei due break subiti. Tornando al servizio nel nono gioco però Starace si è ricordato che stava giocando con il numero 394 del mondo ed è riuscito a chiudere il primo set per 6-3, pur concedendo un quindici sul suo servizio. Sul 40-15 il lettone spara fuori una risposta e il primo set va all'Italia.

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Andreas Seppi, niente da fare
Il quarto punto va ai lettoni


Un terzo set tutto nel segno di Gulbis ha fatto da premessa alla disfatta di Andreas Seppi contro il talento lettone. Punteggio finale: 3-6 5-7 6-3 7-6 (7-3) 6-3. L'azzurro era riuscito a vincere bene i primi due set, ma Gulbis è venuto fuori alla distanza, nel terzo set è salito fino a vincere abbastanza agevolmente. Quarto set molto più teso ed equilibrato, con un grande Gulbis che va a 5-2, si fa rimontare fino al 5-5 e addirittura superare da Seppi, che va sul 6-5. Poi, il lettone tiene il servizio nonostante un punto spettacolare di Seppi che, in versione Nadal, aggancia un vincente di dritto di Gulbis e lo passa a rete. Il resto dei punti del game però sono tutti per il lettone, che conquista il 6 pari. Tie-break senza storia, con Gulbis che domina e vince per 7-3. Si va al quinto. L'azzurro va subito sul 3-1. Sembra fatta. Ma, a posteriori, è proprio qui che torna alla mente quel 3-1 del quinto set di un altro turno di Davis, Italia contro Israele, Seppi contro Sela avanti per 3-1. Finì 6-3 per l'israeliano. Esattamente come oggi. Potito Starace per l'Italia e Andis Juska per la Lettonia si giocano ora il punto decisivo per la salvezza dalla serie C.

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Italia avanti per 2 set a 0
Strada in discesa


Anche il secondo set va all'Italia. Andreas Seppi vince per 7-5 contro un Gulbis che, soprattutto in chiusura di set, appare un po' nervoso e demotivato. Fino al 5 pari ognuno dei due giocatori tiene il servizio. Poi la brutta copia del giocatore lettone si fa dare il break da Seppi, che non fa fatica a chiudere per 7-5. A questo punto, per l'Italia sembra proprio tutto in discesa.

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Gulbis contro Andreas Seppi:
il primo set è tutto azzurro


Comincia bene la giornata per Andreas Seppi, che vince il primo set contro Gulbis per 6-3. Andreas va subito in vantaggio per 3-0 sul lettone Gulbis (e qui torna a vedersi lo spettro del match Gulbis-Fognini: anche lì Fabio era andato avanti per 3-0, per poi perdere 7-6 la prima frazione di gioco). Seppi si aggiudica la prima partita grazie a un tennis fatto di grande pressione e variazioni di gioco, Andreas cala un po' nei giochi successivi e si lascia raggiungere sul 3 pari. Andreas comincia con un paio di bei punti su servizio, ma un ottimo dritto lungolinea di Gulbis accorcia le distanze. Una stop volley di Seppi porta in vantaggio l'Italia, che si assicura il primo gioco del match. Qualche errore di troppo del lettone aiuta Seppi a guadagnarsi il primo break. Che rischia di perdere nel gioco successivo, quando va sotto per 30-40. Qui su una spettacolare palla corta di Gulbis Seppi guadagna la rete e piazza un dritto morbido sulla riga di fondo. Palla break annullata e parità. Altra palla break per Gulbis dopo uno scambio lunghissimo, Seppi che stecca e mette un colpo molle a metà campo su cui il lettone chiude agevolmente. Andreas piazza una bella prima di servizio, Gulbis risponde a metà campo e l'azzurro chiude tornando sulla parità. Altro punto su servizio e Seppi va in vantaggio. Ma la lotta continua: il lettone va venire a rete Seppi con una delle sue smorzate, e l'azzurro gli piazza un dritto mobido nellangolo a destra. Imprendibile. E' 3-0 per l'Italia. Qui comincia la rimonta di Gulbis che, complice un Seppi in tono minore rispetto all'avvio e una bella dose di pressione e attacchi, riaggancia l'azzurro sul 3 pari. Con Seppi alla battuta, Andreas comincia mettendo pressione al lettone e, dopo un lungo scambio, Gulbis sbaglia di rovescio. Un altro errore di rovescio, stavolta di Seppi, rimette la situazione in parità: è 15-15. Brutto errore di Seppi, ed è 15-30. Ma Andreas recupera con un bel dritto incrociato da sinistra: è 30 pari. Un punto di servizio lo porta sul 40-30, ma un altro errore di rovescio di Seppi rimette la situazione in parità. Un errore di dritto di Andreas regala il vantaggio a Gulbis. Ma a questo punto Andreas sfodera una seconda di servizio vincente. Va in vantaggio ancora aiutato dalla battuta e chiude il gioco con un ace. E' 4-3 Italia. Alla battuta, Gulbis regala subito un errore di dritto, poi mette fuori la sua specialità, una palla corta, e va 0-30. Altro brutto errore di dritto, e Gulbis è sullo 0-40. Uno splendido recupero di Gulbis su una palla corta di Andreas porta il lettone sul 15-40. Ma poi Seppi risponde d'istinto a una prima di Gulbis, mette un rovescio imprendibile e va sul 5-3. Il gioco finale comincia con un dritto incrociato di grande effetto di Gulbis su servizio di Seppi. Che recupera e va sul 40-15. Una bella chiusura di Seppi da fondo regala il primo set all'Italia.


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sabato 20 settembre 2008

Barazzutti: abbiamo quasi vinto Andreas Seppi: così domani proverò a battere Gulbis


"Abbiamo quasi vinto". Preferisce andarci ancora cauto, capitan Barazzutti, dopo il 2-1 della seconda giornata di Davis contro la Lettonia. Tra gli azzurri e la vittoria, e quindi la salvezza dalla C, ci sono ancora Andis Juska e soprattutto Ernests Gulbis, che domani mattina sarà il primo a vedersela con il nostro Andreas Seppi. "Certo, arrivati a questo punto abbiamo maggiori probabilità di vincere rispetto all'inizio". Insomma, Barazzutti pare piuttosto sereno, anche se, quando gli si fa notare che Fognini aveva detto di avere problemi fisici che gli pregiudicavano il servizio (quello che non ha funzionato nel suo match contro Gulbis), non batte ciglio e dice: "A dire il vero, a me non aveva detto nulla. Fognini, da quanto ne sapevo io, era idoneo a giocare. E non vedo che abbia servito male. Ha messo dentro una bassa percentuale di prime. Ma contro di lui c'è stato un grandissimo Gulbis. Per di più, Fabio si ritrovava contro il lettone proprio al suo esordio in Davis. La pressione dell'evento e le qualità dell'avversario hanno probabilmente pesato parecchio sulla sconfitta. Arrivata comunque dopo un ottimo primo set di Fabio". Cosa farà l'Italia su un eventuale 2-2? Chi scenderà in campo contro Juska se Seppi non ce la farà con Gulbis? "Vedremo" è la risposta. Insomma, a questo punto sembra in dubbio la conferma di Fognini, che potrebbe essere sostituito da Starace. Intanto Andreas Seppi, alal fine della sua giornata "eroica", è finalmente rilassato. "Sono contento che sia finita. E soprattutto che sia finita così. Inutile negarlo, la tensione c'era. E in doppio sono sceso in campo un po' nervoso. All'inizio non ho giocato bene, ci ho messo un po' a entrare in partita". "Ero in grandissima forma, mi sentivo bene", dice Starace. "Sì, sono un ottima doppista (sorride)". "E' stata una buona partita. E devo fare i complimenti ad Andreas. Non è facile giocare due partite nello stesso giorno, soprattutto di Davis, con tutta la pressione che questo evento mette addosso. Un po' di paura c'era perchè io e Andreas in doppio abbiamo giocato una volta sola. Ma è andato tutto abbastanza liscio". E soprattutto, è arrivato il secondo, importantissimo punto. Adesso ad aspettare Andreas c'è Gulbis, che scenderà in campo contro l'altoatesino domani mattina alle 11,30. "Con lui ho vinto sulla terra e ho perso sull'erba del Queen's" racconta Seppi. "E' un giocatore che va a giornate. Per vincere con lui devi mettergli pressione, spingere, servire bene, tenerlo lontano dalla riga di fondo e farlo correre".

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Davis, Italia 2 Lettonia 1: Seppi e Starace coppia vincente


Dopo una falsa partenza Potito Starace e Andreas Seppi ritrovano un buon livello di tennis e un discreto affiatamento per chiudere a loro favore il match di doppio: 3-6 6-3 6-2 6-4 il punteggio finale della terza partita di Davis. Una coppia lettone con un Gulbis forse al di sotto dei suoi standard, affiancato da un Andis Juska decisamente modesto, anche un po' demoralizzato dopo il singolare perso in mattinata, e comunque decisamente troppo squilibrata, ha dato una bella mano al successo degli azzurri. Che adesso si apprestano ad affrontare una terza giornata da una posizione di vantaggio. Domani, prima partita Andreas Seppi-Ernests Gulbis. Seconda, Juska contro Fognini. Ma non è detto che Barazzutti, alla fine, non scelga Starace, senz'altro meno demoralizzato di Fabio dopo il bel successo in doppio di oggi.

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Italia in vantaggio: gli azzurri conducono 2 set a 1


Nel terzo set continua il buon tennis della coppia azzurra, che chiude per 6-2, breakkando anche su servizio di Gulbis. Siamo 3-6 6-3 6-2. Si va al quarto e (speriamo) decisivo set. La coppia Seppi-Starace va subito in vantaggio di un break strappando il servizio a Juska. I lettoni erano in vantaggio per 30-0, con Seppi e Starace che sono riusciti a portare a casa il gioco grazie a due errori degli avversari e due vincenti nostri. Su servizio di Seppi andiamo subito sul 40-0 e il punto decisivo per andare sul 3-1 arriva dopo un grande scambio condotto da Seppi, che chiude con un eccezionale dritto lungolinea dopo un provvidenziale intervento a rete di Starace. Su servizio di Gulbis i lettoni vanno subito sul 15-0 dopo una risposta lunga di Starace. Che però recupera subito con una grande volée, imprendibile, che finisce in corridoio. Gli azzurri guadagnano il 15-30 dopo un altro scambio spettacolare chiuso con un vincente del solito Starace. Andiamo sul 15-40 con una splendida volée incrociata di Seppi. I lettoni recuperano 30-40 con un ace. Ma poi è il momento del 4-1 per noi. E' la prima volta nel match che gli azzurri riescono a breakkare Gulbis. Su battuta di Starace però assistiamo a un vero festival degli errori: siamo a 4-2 per l'Italia. A questo punto, per l'Italia è via libera fino al 6-2.
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Il ritorno di Seppi rimette in gioco l'Italia: un set a uno


Ritorna Seppi nel secondo set, e la partita comincia a girare per il verso giusto. Il servizio torna a funzionare, il gioco a rete pure, e i nostri tornano a dominare. Con un bel break gli azzurri vanno subito avanti di un break e riescono a gestirlo al meglio fino a portarsi sul 4-2. Un ritrovato Seppi al servizio non perde l'occasione del 5-2, supportato a rete da un fantastico Potito Starace che non ne sbaglia una. A questo punto, con Gulbis al servizio, la Lettonia vince il gioco a zero. Torna al servizio Potito: 0-15 dopo un brutto errore di Andreas a rete. Su un pericoloso 0-30 un bellissimo batti e ribatti di Potito rimette l'Italia in gioco. Ed è facile ritornare sul 30 pari. Potito segue il servizio a rete e mette una deliziosa stop volley con un angolo impossibile. E' set point. Ma una bella giocata della coppia lettone non lascia scampo agli azzurri, che tornano di nuovo in parità. Una palla lunga dei lettoni riporta l'Italia in vantaggio. Altro set point. E qui gli azzurri non sbagliano: sulla risposta degli avversari Andreas mette di là una splendida smorzata. Ed è 6-3 Italia. Tutto ancora da giocare.

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Azzurri, il doppio comincia male: primo set alla Lettonia


Andreas Seppi e Potito Starace cedono ai lettoni il set di apertura: 6-3 il punteggio a favore di Ernests Gulbis e Andis Juska. E sì che il match era cominciato bene. Dopo il primo gioco tenuto, ma a fatica, dalla coppia lettone con Gulbis al servizio, i due azzurri riuscivano ad arrivare sul 2-1. La partita entrava subito nel vivo, con scambi combattuti fin dall'inizio, e con un grande Potito Starace che riusciva a non fare praticamente nessun errore. A quelli ci pensava però Seppi, che nel primo gioco sbagliava tre volée di fila, con due servizi vincenti di Gulbis che portava la Lettonia sull'1-0. Ma subito dopo, un Potito Starace in giornata di grazia al servizio andava agevolmente sul 40-15 per chiudere facilmente il gioco a favore degli azzurri. Era nel terzo game, con Juska al servizio, che si andava subito sul 15-40: una risposta fulminante di Seppi incrociata al servizio portava l'Italia sul 2-1. Qui il black-out. Su servizio di Seppi si va sul 15-40, con tre dritti sbagliati da Andreas e un doppio fallo. Facile a questo punto per i lettoni riportarsi in parità. Altrettanto facile il 3-2 Lettonia su servizio di Gulbis. Con Starace al servizio l'Italia resta di nuovo sotto per 15-40 e la coppia lettone non si lascia scappare l'occasione del 4-2. Su servizio di Jusca Gulbis regala un fantastico tocco a rete di rovescio di cui è capace solo lui, impossibile per Starace da recuperare e si va sl 15-0. Un servizio vincente porta la Lettonia sul 30-0. Ed è subito 5-2. Su servizio di Seppi l'Italia recupera, grazie anche a un regalo impensabile di Gulbis a rete. Ma sul 5-3 il lettone "numer one" va al servizio per vincere il set. E' 6-3.


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Coppa Davis: primo punto per l'Italia. Grazie Andreas


Andreas Seppi riporta l’Italia in parità nella sfida di Coppa Davis contro la Lettonia. Batte Andis Juska, numero 394 al mondo, in tre set e porta agli azzurri il primo punto della sfida salvezza. 6-4 6-2 7-6 (7-5) il punteggio finale di una partita che sembrava avviata verso una facile vittoria dell’azzurro, e che ha avuto invece un sorprendente colpo di scena finale. Per Seppi il match comincia bene: ognuno si tiene il servizio fino al 4 pari, poi Andreas schiaccia l’acceleratore e comincia a mettere all’angolo l’avversario vincendo in scioltezza. Il 6-2 successivo dice tutto di un set a senso unico. E il terzo set con l’altoatesino che si issa sul 5-1 sembra confermare la “passeggiata” prevista. Invece, mentre Andreas si rilassa, il lettone cresce. Sul 5-3 annulla quattro match point e con la forza della disperazione aggancia il ben più quotato azzurro sul 5 pari e lo supera portandosi sul 6-5. Andreas ritrova il servizio e lo raggiunge. Il tie-break è la degna conclusione di questo set-thrilling. Un primo mini-break per l’altoatesino, il recupero dell’avversario. Ma Seppi ritrova i suoi colpi e arriva sul 6-5, servizio Juska. Che chiude con un doppio fallo. Sollievo per Seppi. Una doccia e un po’ di riposo. Alle 15,15 si torna in campo per il doppio. Seppi-Starace contro Gulbis-Juska.

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Gulbis, vent’anni e un sogno: entrare tra i top ten


Si diceva che il Gulbis più pericoloso gioca sul veloce. Ma, a vederlo ieri, e oggi, sulla terra rossa di Montecatini contro il nostro Fabio Fognini, la prima impressione è che questo giovane e cortesissimo ragazzo lettone ha un tennis adatto a tutte le superfici. Ha tenuto il controllo del gioco, ha servito benissimo, ha aggredito, attaccato, smorzato, ma anche difeso alla grande. E il primo punto per la Lettonia lo ha portato a casa lui, in due tranche, quella serale di venerdì (7-6 6-1 il parziale), e quella mattutina di sabato, con un altro 6-1. Un brutto colpo al morale di Fognini, quest’ultimo set. Come mai una ripresa così negativa dell’azzurro? E’ lui, Ernests, a prendere quasi le difese del suo collega appena sconfitto. “E’ terribile tornare in campo sotto di due set. E’ una sensazione in cui è difficilissimo trovare le giuste motivazioni. Poi, un match giocato a due riprese ti toglie molte più energie di un match completo”. La Davis, la pressione, le aspettative: come la vive il fenomeno emergente Gulbis? “Aspettative? Ne ho io su di me. E sono quelle che contano. Continuo a lavorare per entrare fra i top 10. Voglio arrivarci, certo, e farò di tutto per raggiungere quell’obiettivo. Ma adesso penso solo a migliorare il mio tennis”. E su quale gioco preferisce, risponde: “Non ho una preferenza. Mi piace cambiare il mio gioco. Mi piace giocare aggressivo, ma anche dalla linea di fondo. Mi piace fare il serve and volley, ma anche giocare di tocco”. Insomma, più completo di così… E 20 anni appena compiuti.

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Fognini perde da Gulbis: “Nessun rimpianto, ma devo crescere"


La sconfitta in tre set contro Ernests Gulbis in Coppa Davis, sulla terra rossa di Montecatini, non gli ha tolto carica, grinta, determinazione. Dopo la partita persa con il talento lettone che ha strappato un set a Nadal lo scorso Wimbledon, Fabio Fognini fa un quadro lucidissimo del suo match (“grandissimo primo set, poi io sono sceso e lui è salito e non sono più riuscito a mantenere il controllo del gioco, spesso ho subito mentre lui acquisiva sicurezza e fiducia”). Dice che questa esperienza con Gulbis gli ha lasciato un bel programma di allenamento da realizzare (“devo lavorare tanto sul servizio, sono diventato più aggressivo ma ho ancora molti alti e bassi”). Ammette di dover migliorare anche punti di forza come corsa e scatto (“sì, alle sue smorzate ci arrivavo, ma poi faceva sempre i punti lui”). “Ho tenuto un ottimo livello nel primo set, ho cominciato bene. Certo, quel primo set lo dovevo vincere”. Avanti per 3-0 con due break dopo un inizio davvero “sbarellante” di Gulbis, sembrava davvero che Fognini potesse fare la sua figura davanti all’avversario più pericoloso del team lettone. E invece, a quel punto Ernests ha cominciato a far vedere come sa giocare, con i suoi rovesci uncinati e i suoi servizi devastanti, con le sue smorzate misurate al millimetro che sembravano finire in rete e invece passavano, con la palla che si fermava esattamente dove cadeva. Fino al 6 pari comunque, pur a fatica, Fabio ha retto il confronto, ed è anche riuscito a dare il mini-break a Gulbis sull’1-0. Poi, è cominciato il black-out. Ed è stato 7-6 6-1 nella serata di venerdì. E ancora, 6-1 alla ripresa sabato mattina. “Ci ho provato, non ho nulla da rimproverarmi” dice Fognini. “Ma il suo gioco fa molto male. Che voto mi do? Per la prima parte del set un bell'8, fino al 7-6 4-1”. Poi, la discesa c’e stata. Adesso è ora di dare una bella svolta. Basta alti e bassi, e un gioco più solido e completo. “Ho tante cose su cui lavorare”, ammette. “Ma sono pronto a dare il massimo. Il ranking? Chiaro che vorrei diventare il numero 1, come tutti. Ma di numero 1 ce n’è uno solo”.

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martedì 9 settembre 2008

Vince Roger Federer: a
New York è re cinque volte


Non è stato il più bel Federer in assoluto, soprattutto perchè dall'altra parte non c'era un grandissimo Murray. Ma quel recupero dallo 0-40 nel secondo set, su servizio dell'elvetico è servito a capire che Roger ha finalmente ritrovato la capacità di giocare bene i punti importanti. E così lo Slam, il quarto dell'anno, quello che non poteva perdere, se lo è portato a casa lui. Era la terza finale per Roger. Agli Australian Open in fondo erano arrivati l'outsider Tsonga e Novak Djokovic. Poi, a Parigi e a Wimbledon, sempre i due più grandi, Rafael Nadal e Roger Federer. Non ce l'aveva mai fatta, Roger, a portarsi a casa lo scettro. Tanto che, dopo Wimbledon, allo spagnolo ha dovuto cedere anche la posizione di numero 1 in classifica. Ma qui a Flushing Meadows Rafa non c'era. Grazie, o per colpa, di Murray, era uscito di scena anzitempo per lasciare che al gran finale andasse la "new entry" nel club dei grandissimi. E lui, Andy, diciamolo, ha un po' deluso. Senza nulla togliere a Federer, che ha giocato un grandioso primo set e ha saputo imporsi senza farsi venire la tremarella nei momenti decisivi, il servizio di Murray non ha funzionato a dovere, come anche le scelte tattiche. "Sono tornato dai Giochi felicissimo della medaglia d'oro", ha commentato Federer dopo la vittoria. "Non l'avessi vinta tutto sarebbe stato più difficile. E qui avevo grande fiducia, anche perchè ora sono cinque le vittorie consecutive". "Affiancare cinque Us Open a cinque Wimbledon è bellissimo. Nessuno ci è riuscito. Sono fiero di quello che ho fatto". Federer ha poi ricordato che "la sconfitta al Roland Garros è stata brutale, ma l'avevo subito dimenticata. Quella di Wimbledon mi ha invece reso più triste. Ma sono comunque rimasto fiducioso, positivo. Evidentemente in questa stagione non tutte le cose hanno girato a mio favore. Ho perso delle partite dalle quali in passato mai sarei uscito sconfitto e questo fa male. Perciò vincere gli Us Open vuol dire molto per me". E, sulla prima posizione persa nel ranking: "E' vero che un po' questo mi ha fatto arrabbiare, ci sono state anche delle persone un po' bizzarre che hanno iniziato a scrivermi, a contattarmi per dirmi che avevo bisogno di uno psicologo.... Diciamo che ora sono più contento, così a casa mia e dei miei genitori il telefono suonerà un po' meno". Recuperare quel numero 1? Federer non si fa illusioni. "Bisognerà vedere. Rafa ha fatto una stagione incredibile, ha vinto tutto in questi mesi giocando benissimo. Sarà difficile riprendere il primo posto. Ora penso a finire la stagione al meglio e l'anno prossimo ripartirò all'attacco. Spero di avere più fortuna, soprattutto nel Masters Series e negli Slam. E' quello che ho sbagliato in questa stagione. Ora sono semplicemente contento di essere tornato. Tutto il lavoro fatto alla fine ha pagato".


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lunedì 8 settembre 2008

Andy Murray, agli Us Open vittoria storica contro Nadal


"Andy ha meritato di vincere. Ha giocato meglio e sono contento per lui". Rafael Nadal commenta con la consueta classe la sua sconfitta in semifinale agli Us Open contro lo scozzese, contro cui per la prima volta nella sua carriera cede le armi. Niente scuse e niente rimpianti. Rafa archivia così una sconfitta che per lui arriva in coda a una stagione molto, forse troppo intensa. Murray era in giornata, il servizio ha funzionato. E lo scozzese ce l'ha messa tutta per rompere il ritmo allo spagnolo. Rafa ha sofferto il suo gioco. In campo ha dimostrato che sentiva la stanchezza. E quei 40 errori gratuiti la dicono lunga sul suo effettivo stato di forma. Anche se Murray di errori non provocati ne ha fatti 54. Lo scozzese però ha infilato molti più vincenti (65 contro i 32 di Nadal) e il servizio lo ha aiutato. Questa volta, il migliore è stato lui.

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domenica 7 settembre 2008

E Rafa aspetta Murray


Il match contro Murray per Rafa si è interrotto proprio mentre sembrava che il vento potesse girare. Dopo un set dominato e vinto dallo scozzese per 6-2 e una seconda frazione ancora per Murray, ma con un punteggio molto più equilibrato (7-6, con un 7-5 al tie-break), finalmente lo spagnolo riusciva ad acciuffare un preziosissimo break già in apertura di terzo set e a volare sul 3-1. La pioggia ha fermato tutto sul 3-2, Rafa alla battuta. Si riprende stanotte. Dopo una prima parte del match in cui Nadal è apparso molto lontano dai suoi standard abituali, con tanti errori gratuiti e pochi vincenti. C'è da sperare che il riposo lo abbia aiutato. Se vogliamo vedere la sempre entusiasmante riedizione (sarebbe la diciannovesima) della sfida tra i due più grandi.

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Roger Federer è tornato


Gli Us Open rinviano di un giorno la finale per maltempo. Ma solo stasera conosceremo il nome del secondo finalista. Il primo è quello che all'ultimo round qui a New York ci arriva per la quinta volta consecutiva, Roger Federer. Che nella semi contro Djokovic ha finalmente convinto. Se la bella vittoria contro Stepanek poteva essere niente di più che una buona giornata contro un giocatore non certo dei migliori al mondo, il match contro Nole ha dato una certezza e una carica in più a Roger. Che ha dimostrato di essere capace di recuperare sicurezza e mentalità vincente nonostante abbia letteralmente "buttato via" il secondo set con quei quattro errori gratuiti sul 6-5 per Djokovic, servizio all'elvetico. Il terzo set, quello cruciale, è stato molto equilibrato fino al 5 pari. A quel punto, su servizio di Novak, Roger ha tirato fuori il campione che c'è in lui per prendersi il break al momento giusto. Senza poi sprecare l'occasione creata e portandosi a casa anche il gioco, e il set, sul suo servizio. Quasi una formalità l'ultimo set, vinto per 6-2 da Roger. E che dire del primo, in cui abbiamo visto il Federer dei tempi migliori. Sicuro a rete, attaccava nei momenti giusti, con un servizio che non lo abbandonava mai. Ma il bello è stato che Roger ha finalmente dimostrato di poter vincere anche quando lo "stato di grazia" dei primi giochi si è un po' smorzato, ha fatto vedere la capacità di reazione, ha continuato a lottare anche quando Djokovic è cresciuto. Senza scoraggiarsi mai.

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giovedì 4 settembre 2008

Tra Rafa e la finale a Flushing c'è solo... Andy Murray


Ancora una partita separa Rafael Nadal dalla sua prima finale agli Us Open. E sarà contro Andy Murray. I precedenti sono tutti a suo favore: 5-0, sia sulla terra sia sul veloce. Ma lo scozzese è senz'altro molto motivato. Ha sconfitto Del Potro in una partita molto combattuta (7-6 7-6 4-6 7-5 il punteggio finale) e conquista la sua prima semifinale in uno Slam. D'altra parte anche Nadal contro l'avversario della scorsa notte, l'americano Mardy Fish, ha dovuto cedere un set, quello di apertura, per poi prendere in mano la partita e chiudere con la sua consueta autorità. Del suo prossimo avversario, Murray, Nadal dice: "Sta giocando molto bene e ha avuto una splendida estate. Quarti a Wimbledon, semi a Toronto, campione a Cincinnati. E' un grandissimo giocatore. A Wimbledon contro di lui avevo giocato uno dei miei migliori match. A Toronto ho vinto io ma è stata una partita molto equilibrata". Sulla partita che lo aspetta contro Nadal, Murray ha detto che "la cosa che ha bisogno di migliorare con lui è la risposta".

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martedì 2 settembre 2008

Contro Stepanek ritorna
il Federer dei tempi d'oro


Contro Radek Stepanek, che lo aveva eliminato lo scorso maggio a Roma, finalmente Roger Federer ha ritrovato se stesso. E ha vinto una partita dominata con la sua tradizionale autorevolezza. Convinzione, gioco e colpi degni di un maestro sono stati la sua forza contro il ceco, sconfitto per 6-3 6-3 6-2 ai sedicesimi degli Us Open. Stasera lo aspetta Andreev, che ha eliminato Verdasco. Ed è già qualificato per i quarti Rafa Nadal, che però contro Querrey ha giocato una delle sue peggiori partite cedendo anche un set: 6-2 5-7 7-6 6-3 il punteggio a favore dello spagnolo. Di non aver giocato al suo meglio d'altra parte Nadal lo sa alla perfezione. "In ogni partita cerco di fare del mio meglio", ha detto dopo il match. "Non solo nel Grande Slam, ma in ogni torneo ti capita di avere un giorno no. E' una cosa normale. L'importante è vincere. Quando non giochi al tuo meglio, l'unica cosa importante è vincere. Io l'ho fatto contro Querrey, così adesso ho una chance per allenarmi e per giocare un'altra volta mercoledì prossimo. Questa è la cosa più importante". Quello sceso in campo contro l'americano, insomma, non era il Rafa che abbiamo imparato a conoscere da Monte-Carlo in avanti, quello della storica accoppiata Roland Garros-Wimbledon.

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