mercoledì 25 febbraio 2009

Dubai, avanti Djokovic e Simon
Bene Simone Bolelli, niente
da fare per Andreas Seppi


Non era al meglio della forma, ma non ha fatto fatica a sbarazzarsi di Flavio Cipolla il numero 3 Novak Djokovic al suo primo impegno al torneo di Dubai, dove è testa di serie numero 1 dopo il forfait di Nadal e di Federer. In un'ora e 36 minuti ha avuto la meglio per 6-3 6-2, trasformando cinque delle undici palle break create su servizio dell'avversario, che era giù a suo agio sul cemento di Dubai dopo aver giocato due turni di qualificazione nel weekend. "Sono felice di essere riuscito a vincere in due set, ma certamente non ho giocato come avrei voluto", ha confessato il campione serbo. "Non mi aspettavo che giocasse tutte quelle palle corte e questo probabilmente non mi ha dato molto ritmo. E' il mio primo match del torneo, e non ho ancora preso abbastanza confidenza. Sono arrivato solo due giorni fa dall'Europa. Ma è andato tutto bene. Spero di poter arrivare in fondo al torneo". Djokovic non ha ancora conquistato nessun titolo nel 2009, dopo aver vinto quattro tornei l'anno scorso. E non ha ancora raggiunto la sua forma migliore. Dopo una sconfitta al primo turno del torneo di Brisbane nella prima settimana della stagione, è arrivato in semifinale a Sydney, dove è stato sconfitto da Nieminen e si è ritirato per il grande caldo di Melbourne ai quarti degli Opne d'Australia contro Andy Roddick. La settimana scorsa, ancora una sconfitta a Marsiglia: contro di lui in semifinale ha avuto la meglio Jo-Wilfried Tsonga. Adesso incontrerà Jan Hernych, già affrontato settimana scorsa (e battuto per 7-5 6-4), che al primo turno ha eliminato Mikhail Youzhny per 4-6 6-1 6-4. Numero 66 del mondo, era stato semifinalista a Zagabria, dove aveva perso contro Ancic. Non è stata una passeggiata la prima partita del torneo per Gilles Simon, che ha eliminato la wild-card Mohammed Ghareeb per 5-7 6-4 6-4. Ghareeb sta giocando il suo primo torneo Atp dopo aver perso l'anno scorso contro Davydenko proprio a Dubai, al primo turno. "All'inizio del match ho giocato davvero male" ha spiegato Simon. "Avevo molti problemi con il mio gioco, con il mio diritto. Poi è andata meglio, gioco dopo gioco. Ma lui aveva acquistato fiducia e ha giocato un match fantastico. E' stata molto dura". "Ho giocato meglio di quanto pensassi" ha detto l'avversario. "Sono felice di come ho giocato, ed è una grande esperienza aver potuto affrontare un top player: ho imparato molto e ho cercato di dare il massimo". Passa al secondo turno anche Richard Gasquet, che ha eliminato Marat Safin per 6-3 5-7 6-3. Il primo break è arrivato, a zero, nel sesto game del primo set per il francese. Nella seconda frazione Safin ce l'ha messa tutta, ha alzato il livello del suo tennis e ha avuto la meglio. Ma Gasquet è tornato fuori nel terzo set, aperto con una fuga sul 2-0. Vittoria per Richard in un'ora e 54 minuti. "Sto acquistano fiducia" ha detto Gasquet. "In Australia ho giocato bene. Ho fatto diversi match. Settimana scorsa ho avuto qualche problema alla spalla, quindi non sapevo se avrei potuto giocare qui. Sono felice perchè il dolore è sparito. Sto giocando bene e sono tranquillo per i miei prossimi match". Adesso deve affrontare Simone Bolelli, che ha liquidato Troicki per 6-3 6-4. Niente da fare invece per Andreas Seppi, eliminato da Tursunov con il punteggio di 6-1 6-4.

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giovedì 19 febbraio 2009

Dubai perde anche Rafa Nadal


La rinuncia era nell'aria, e adesso è ufficiale. Anche Rafa Nadal non sarà a Dubai. L'Atp 500 più prestigioso perde dunque i suoi protagonisti più attesi. Dopo Federer, anche il numero 1 del mondo preferisce rinunciare per problemi fisici. Ecco le sue parole, pubblicate sul sito del giocatore: "Sono molto dispiaciuto di non essere in grado di competere a Dubai, ma il medico mi ha suggerito di rimanere a casa e di riposare dopo il problema al ginocchio che ho avuto la scorsa settimana a Rotterdam. Niente di cui preoccuparsi, ma c'è bisogno di un po' di riposo. Chiedo ai miei fan e agli organizzatori del torneo di capire la mia decisione e ne sono dispiaciuto. Dubai è uno dei miei tornei preferiti e ho sempre partecipato. La superficie è grandiosa e, cosa più importante, il pubblico mi ha sempre sostenuto. Spero di tornare a giocare la prossima settimana in Coppa Davis, a Benidorm, contro la Serbia, e poi mi metterò in viaggio per Indian Wells e per Miami".

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martedì 17 febbraio 2009

L'annuncio di Roger Federer: salterò Dubai e Coppa Davis


Dopo il quasi forfait di Nadal al torneo di Dubai, arriva anche quello di Roger Federer. Che non parteciperà neanche alla Coppa Davis in programma tra Svizzera e Stati Uniti tra il 6 e l'8 marzo. L'annuncio è stato dato da Roger direttamente sul suo sito Internet, dove scrive che "questa è stata una decisione molto dura da prendere, perchè dovrò perdere non solo uno dei miei tornei preferiti del tour, quello di Dubai, ma anche un'importante occasione per sostenere il mio Paese e aiutarlo a passare il turno della competizione mondiale di Davis. Dopo l'infortunio alla schiena dello scorso autunno, non ho ancora avuto abbastanza tempo per riprendermi completamente. Come misura precauzionale, utilizzerò le prossime settimane per essere sicuro che quel probema venga completamente risolto, in modo da essere pronto per il resto della stagione".

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Nadal, ancora noie al ginocchio
"Ma giocherò la Coppa Davis"


Ci risiamo. Proprio nel giorno della finale a Rotterdam tra Rafa e Andy Murray, vinta dallo scozzese, salta fuori di nuovo il problema al ginocchio del maiorchino. Il terzo set perso da Nadal per 6-0 (punteggio finale del match 6-3 4-6 6-0 per Murray) la dice lunga sulle condizioni fisiche di Rafa. Fermo sulle gambe, lo spagnolo non ha opposto resistenza nell'ultima frazione, dopo aver vinto la seconda in un rimpallo di break e controbreak quantomeno bizzarri. Le paure a proposito della condizione fisica di Rafa sono subito riaffiorate: è di nuovo la tendinite che lo ha costretto al lungo stop di fine stagione l'anno scorso? E' colpa di una programmazione troppo intensa della stagione di Nadal? E' ormai norma consolidata che Federer si prenda lunghe pause durante l'anno (ad esempio proprio adesso, dopo la finale di Melbourne, ha rinunciato a tutti i tornei "minori" per ripresentarsi solo a Dubai, dopo ben tre settimane di stop), mentre Rafa gioca molto di più. L'anno scorso questa scelta era motivata dal fatto di guadagnare punti in vista del sorpasso. Ma adesso il distacco è siderale: dopo Rotterdam Rafa ha 14.510 punti, Federer 11.000, Djokovic 9.010: un vantaggio di tutto rispetto. E' vero che adesso la stagione sarà prevalentemente sul veloce fino a Monte-Carlo. Ma anche qui Rafa ha dimostrato di avere le carte giuste... In ogni caso, all'indomani della partita Rafa è andato a Madrid per girare alcuni spot e per farsi visitare dal suo medico. Ed è in questa occasione che Toni Nadal ha rassicurato sulle sue condizioni fisiche, dicendo che non dovrebbe trattarsi del problema dello scorso autunno. Intanto però pare quasi certo che Rafa non sarà a Dubai, mentre dovrebbe giocare la Davis contro la Serbia. E' stato lui stesso ad assicurarlo, come riferisce il quotidiano sportivo spagnolo "La Marca": "A Benidorm ci sarò".

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sabato 14 febbraio 2009

Luci su Rotterdam: in finale Andy Murray e Rafa Nadal


Eccola, la finale che tutti aspettavano. Domani a Rotterdam si fronteggeranno Rafa Nadal e Andy Murray. Il primo dopo aver battuto in semifinale, in due set, il suo giustiziere di Doha, Gael Monfils, restituendogli lo stesso drastico 6-4 6-4 ricevuto, allora, ai quarti di finale. Il secondo dopo aver distrutto un Mario Ancic (6-1 6-2) che sembrava lanciatissimo dopo le sue vittime precedenti, tra cui anche Gilles Simon. Un'ora e 40 minuti contro Monfils sono bastati a Rafa, non al massimo della forma, per raggiungere la finale anche qui, su un terreno ultraveloce poco amato dallo spagnolo. E' dal 2004 che uno spagnolo non raggiunge la finale nella città olandese: allora fu Juan Carlos Ferrero, che perse contro Hewitt. Adesso però contro di lui c'è Murray, che ha liquidato il croato in un'ora circa. Murray è arrivato in finale con grande facilità: se eccettuiamo la partita contro Gicquel, dove ha perso il secondo set (ma poi l'avversario si è ritirato sullo 0-3 nel terzo), lo scozzese ha sempre vinto in scioltezza: 6-3 6-2 con Ljubicic, 7-6 7-5 con Seppi, forse il giocatore che gli ha creato più problemi, e oggi 6-1 6-2 con Ancic. Rafa, a parte oggi, ha sempre dovuto allungare al terzo set. Dopo Bolelli, ha eliminato la rivelazione Dimitrov per 7-5 3-6 6-2, poi Tsonga per 6-4 6-7 6-4. E la superficie favorisce Murray.

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giovedì 12 febbraio 2009

Rotterdam: fuori Seppi e Bolelli
ma Rafa "promuove" Simone


Un'ora e 47 minuti per Andy Murray, due e 25 per Rafa Nadal. E' quanto hanno impiegato le due prime teste di serie di Rotterdam per eliminare i due italiani in gara in Olanda. Andreas Seppi è uscito contro Andy Murray convincendo per colpi e resistenza fisica, molto meno per la tenuta mentale. I soliti doppi falli nei momenti importanti e gli errori gratuiti a campo aperto hanno detto ancora una volta dei limiti che Andreas purtroppo continua ad avere. E sì che oggi anche un Andy Murray un po' sotto i suoi standard gli stava dando una mano. Niente da fare: nel tie-break del primo set (il match si è chiuso 7-6 7-5 per lo scozzese) il braccino è tornato fuori e nella seconda frazione non è bastato un break di vantaggio conquistato nei primi giochi dall'altoatesino per rimettere in discussione il risultato. Rotterdam addio. Ha dato più filo da torcere al numero 1 del mondo Simone Bolelli, che a Rafa ha addirittura strappato il set di apertura: il match è finito 4-6 6-2 7-5 per lo spagnolo. Simo non aveva niente da perdere. E forse proprio per questo è riuscito a mettere in difficoltà Nadal con il suo servizio e con le sue risposte. Ma dopo aver perso la prima frazione Rafa è rientrato in partita. E nel terzo set Bolelli è riuscito anche a salvare due palle del match. "La capacità di resistenza di Bolelli fa capire che in questo torneo stanno giocando i migliori giocatori al mondo", ha detto Nadal. "Ovviamente lui non aveva niente da perdere, ma Bolelli sta crescendo giorno dopo giorno. Ha giocato bene e anche la superficie era ottimale per il suo gioco. Questo è uno dei campi più veloci in assoluto su cui io abbia mai giocato negli anni passati. Nel terzo set io ho avuto le mie chance e penso di aver meritato di vincere". Adesso Rafa affronta il talento bulgaro Grigor Dimitrov, entrato come wild card. Numero 478 al mondo, ha sorpreso tutti eliminando Tomas Berdych. "E' un grande talento che ha vinto tutto nella categoria junior" ha detto Nadal. "Lo conosco perchè mi sono allenato con lui a Madrid. Ha grande fiducia. E in più è molto motivato dal fatto di giocare contro il numero 1 al mondo. Sarà dura, ma farò del mio meglio". Intanto Ancic si è preso la sua rivincita battendo Simon, che lo aveva eliminato al terzo turno degli Australian Open: 6-4 3-6 6-2 il punteggio finale. "E' stata una partita molto dura", ha detto Ancic, che è rimasto in campo per due ore e mezzo. "Con Simon devi impegnarti a fondo su ogni punto per vincere. Hai bisogno di molta pazienza e oggi ne sono stato ripagato".

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giovedì 5 febbraio 2009

Federer: perdere così fa male


I suoi pensieri sul match? "E' stato un buon match. Penso di aver avuto molte chance. Ero avanti un break nel primo per due volte. Sì, di occasioni ne ho avute. Le ho sprecate e mi è costato caro. E' stato un match duro. Non penso di aver servito particolarmente bene, purtroppo. E penso che questa sia stata la chiave della partita, alla fine". La delusione è evidente. Lo shock non è ancora finito quando Roger Federer incontra i giornalisti nella tradizionale conferenza stampa che segue la partita, quella che lo ha visto soccombere un'altra volta, la tredicesima nelle sfide dirette, al suo grande rivale Rafael Nadal. Nei momenti in cui il tuo servizio non funzionava, che cosa pensavi di fare per tornare in partita? "Semplicemente di non mollare, di restare aggrappato al match. Voglio dire, avevo vinto un set contro Rafa mettendo dentro circa il 30% di prime palle. Si può vincere anche in questo modo. Con la seconda palla di servizio facevo ottime cose. Ho fatto quegli stupidi doppi falli, ma questo può succedere in un match che dura cinque set. In ongi caso, ho provato con tutte le impugnature possibili sul mio servizio, ma non ho mai trovato il ritmo: un vero peccato. Ma può succedere". E le tue emozioni? "Ci ho provato. Voglio dire, penso di aver giocato bene. Sono felice del tennis che ho giocato. Avrei voluto che il mio servizio funzionasse meglio, ma questo è quello che può succedere. Io ho un servizio completamente diverso da quello di Rafa. Lui ha un servizio più sicuro del mio; io rischio e cerco le righe. Così è normale fare più errori. Ma io amo questo sport. Per me significa il mondo, quindi mi fa male quando perdo". Nel quarto set sembrava che la partita fosse tua. Quanto è stato forte Rafa invece alla fine, nel quinto set? "Forte come molti altri giocatori. In un quinto set può succedere qualsiasi cosa. E' questo il problema. Non sempre è il migliore a vincere. Forse non avrei dovuto arrivare a quel punto. Ma penso comunque di aver giocato bene. Certo, ho giocato un quinto set terribile. Non c'è nessun dubbio che lui sia uno dei più grandi, quando si arriva al quinto set. Nessun dubbio". Un'occasione persa? "Sì, certo. Sentivo di poter vincere. Ma non puoi vincere sempre. Devi imparare a convivere anche con le sconfitte. Ma in ogni caso fanno più male quando arrivi così vicino alla vittoria, come qui o come a Wimbledon. Questo è difficile. In ogni caso, non ho rimpianti". Rafa ti è sembrato più forte alla fine? "Non esattamente. Penso di essere stato io a giocare un brutto quinto set. Lui era solido. Ma comunque penso che abbia cercato di accorciare gli scambi, nel quarto e nel quinto set". Ti ha fatto male non aver vinto il tuo quattordicesimo Slam? "Non era questo il problema. Sinceramente. Il fatto è che dopo una sconfitta così resti deluso, scioccato. Vorresti andartene, ma non puoi farlo. Devi rimanere lì, ed è dura. E' la cosa peggiore".

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martedì 3 febbraio 2009

Primo Slam sul cemento:
ma dove arriverà Rafa?


Il primo Slam sul cemento. Una conquista speciale perfino per lui, Rafael Nadal, che ha avuto parole entusiastiche dopo la sofferta vittoria in cinque set contro Roger Federer. "E' un sogno vincere qui", ha detto, "un titolo del Grande Slam sul veloce. Ho lavorato tanto lo scorso.... per tutta la mia vita per migliorare il mio tennis anche sui campi non in terra. Sono molto, molto felice. Molto felice per il titolo. Oggi ho provato tante, tante emozioni sul campo. Ero là fuori con il miglior giocatore che io abbia mai visto, che è Roger. Mio zio mi ha sempre detto che Rod Laver è stato il migliore perchè lui ha vinto due volte il Grande Slam, quello con i quattro titoli tutti di seguito, in un solo anno solare. Oggi è stato tutto molto speciale. Mi dispiace che sia stata così dura per Roger. So quanto difficile deve essere per lui trovarsi in una situazione come quella di oggi. Ma lui resta un grande campione. Lui è il migliore. Ed è sicuramente una persona molto importante per il nostro sport, no? Mi dispiace per lui, ma nello stesso tempo voglio congratularmi con lui per tutto quanto, per tutti i suoi successi". Sul trattamento richiesto da lui nel terzo set dal fisioterapista, spiega: "Avevo finito il match con Verdasco sentendo molto duri i muscoli della gamba destra. Nel terzo set ho cominciato a spingere, no? Non sentivo crampi, ma sentivo un po' di fastidio. Non avevo voluto utilizzare tutti i tre minuti a mia disposizione perchè pensavo che se il match fosse stato lungo avrei potuto usare i tre minuti più tardi. Voglio sempre essere sicuro di avere il tempo necessario da utilizzare più avanti se ne ho bisogno. Anche solo per mettere della crema, per avere la possibilità di rilassarmi un po'. Tutto qua". Sul secondo servizio più morbido del solito, dice però che il dolore non c'entrava. "Forse ho cercato di abbassare un po' la velocità sulla seconda. Ma perchè se Roger tocca la palla con il dritto, la sua risposta sul mio secondo servizio mi uccide. Così ho provato a mettergli la palla sul rovescio e lì ho un po' meno controllo, quindi meno velocità". La domanda è d'obbligo: Roger battuto ancora una volta, il record di Sampras tanto inseguito dallo svizzero che si volatilizza, un giovanissimo Rafa al sesto Slam. Quanto lontano può andare Nadal? "Adesso ho sei Slam, no? E sono felice di questi sei titoli. Di sicuro continuerò a fare tutto il possibile per migliorare ogni giorno il mio tennis e per continuare a vincere match e titoli. Ma so che tutto questo è molto difficile. Ogni titolo, io so bene quanto duro sia vincerlo. Non so se vincerò ancora, ma di sicuro continuerò a provarci. In ogni caso, nel momento in cui ho vinto il mio primo titolo non sapevo se avrei vinto ancora. Non sai mai quando finirà. Così devi sempre essere prudente e umile per andare avanti". Cosa ha fatto la differenza alla fine del match? E' stata più una battaglia fisica o mentale? "Non so. Penso che lui abbia fatto più errori di me nel quinto. Ero più solido di Roger nel quinto set. Per questo ho vinto il match. Nel game in cui ho avuto il mio primo break, lui ha fatto un errore importante, con il rovescio sul break-point. Quel momento è stato importante per me". Hai salvato 13 match-point. Federer a questo riguardo ha detto che gli piacerebbe essere un mancino. Tu pensi che sia un vantaggio davvero? Hai mai desiderato essere destro? "No, sono felice così, no (sorridendo)? Così è okay. Quanto al fatto di essere mancino, dipende dall'avversario. Penso che per giocare contro Roger sia un po' più facile se tu sei mancino, perchè se sei destro è più dura giocare contro il suo dritto". E sul significato di questa vittoria, Rafa dice ancora: "Ogni titolo è importante per la mia carriera. E anche questo lo è, tantissimo. Ma non sono un uomo migliore di quello che ero cinque ore fa adesso, dopo aver vinto gli Australian Open, no? Questa è la verità, no? Quando vinci un match importante, devi sapere prima del match chi sei tu e dopo il match allo stesso modo, devi sapere chi sei. Sei sempre lo stesso, no?"

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lunedì 2 febbraio 2009

"Ricordati che sei un grande" Firmato: Rafael Nadal


Ancora una volta ne abbiamo avuto la conferma: il grande tennis è quello di Rafael Nadal e di Roger Federer. Non c'è Djokovic o Murray che possa, per il momento, ambire a togliere ai due re il titolo di sovrani unici e insostituibili dello sport più bello del mondo. Rafael Nadal a Melbourne ha portato in campo ancora una volta la sua scatenata voglia di giocare, di correre, di colpire, di vincere. Nonostante la stanchezza, nonostante la superficie non amata, nonostante gli acciacchi. Roger Federer ha cercato con tutte le sue forze di ristabilire un primato che anche questa volta gli è sfuggito via dalle dita. Ma ci ha creduto e, a tratti, lo ha fatto credere anche a noi. Però alla fine è stato lui, Federer, a mollare, in quel set fondamentale che è stato il quinto. Ed è accaduto proprio pochi minuti dopo il suo set capolavoro, quella quarta frazione in cui aveva tenuto a bada il mancino spagnolo con uno spietato 6-3. All'improvviso, nel set in cui ci si giocava il titolo, a Roger sono letteralmente venute a mancare le forze. Ha cominciato a sballare i rovesci, ha perso la misura del campo, ha smarrito sicurezza e lucidità, ha iniziato a farsi infilare a rete senza scampo. In quegli ultimi otto giochi quello spietato, quello cattivo, è diventato Rafa. Proprio quel Nadal che invece era sembrato vacillare sul finale del quarto set, ceduto di schianto allo svizzero negli ultimi giochi, dopo quel quinto game importantissimo (quello sul 2 pari, vinto da Roger). Lì era sembrato che l'ex numero 1 tornasse ad avanzare con sicurezza per ristabilire le gerarchie. E invece nel momento clou Rafa risorgeva, non regalava niente a Roger, teneva il servizio senza rischi e portava a casa il match con due break consecutivi. Con la lucida cattiveria che solo i campioni hanno. Quelli capaci di vincere, e poi di dire all'avversario, con sincera ammirazione: "Ricordati che sei sempre un grande. Batterai il record di Sampras".

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domenica 1 febbraio 2009

Rafa Nadal vs Roger Federer: un trionfo tra gioia e lacrime


Dobbiamo partire dalla fine: dalle lacrime amare di Roger Federer. E ne aveva ben donde. Perché prima che la finale iniziasse le premesse erano tutte a suo favore. Rafa si era stancato alla morte solo due giorni prima, mentre lui riposava dopo aver passeggiato con Roddick. E lo stesso spagnolo, davanti alle telecamere, durante l'intervista pre-match, aveva mostrato incertezza sulla sua tenuta fisica dopo la maratona Verdasco. Il match iniziava nel segno dell'equilibrio, con un primo set vinto sì da Rafa per 7-5, ma sul filo del rasoio. Nel secondo Federer sembrava prendere il largo con un comodo 6-3. Ma Rafa riemergeva nel terzo e con un sofferto 7-6 tornava in vantaggio per cedere di nuovo nel quarto ancora per 6-3. Rafa sembrava soffrire, la stanchezza si faceva sentire e l'autorità con cui Federer aveva conquistato il quarto set lasciava credere che lo svizzero fosse a un passo dal suo quattordicesimo Slam e dal record di Pete Sampras. E invece si è avuta la conferma che Rafa è la quintessenza del tennis: forza fisica, tecnica, resistenza, cuore, generosità, concentrazione. Non ha smesso di crederci nonostante tutto, nonostante un avversario più fresco e riposato e nonostante il grande tennis che Federer stava comunque facendo vedere. E il quinto set è stato tutto del ragazzo di Maiorca. Con una coda post match da non dimenticare. Mai avevamo visto un Roger Federer così fragile e un Rafa così partecipe dell'amara delusione del suo avversario e amico. Gli abbracci sinceri e le parole di conforto hanno raccontato una pagina di grande sport e di genuina commozione. Che solo il tennis e solo due personaggi come Roger e Rafa possono regalare.

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