mercoledì 14 maggio 2008

Amburgo, illusioni e delusioni


Ma quanto è strano il tennis. Il Wawrinka che a Roma era sembrato in grado di competere con chiunque, perfino con quel Djokovic super-aggressivo che ormai abbiamo imparato a conoscere, cede in due set contro il redivivo Kiefer, che da tempo vediamo passare come un'ombra nei tornei dei Masters o degli International. E Nadal?Dopo le vesciche di Roma sembra che fatichi a recuperare. A meno che davvero l'aggressività di Potito e la sua generosità sul campo siano riuscite a offuscare e frenare la consueta potenza del gioco del maiorchino. Eppure Monte-Carlo non è così lontana. Nel Principato abbiamo visto il vero Rafa, quello che non molla mai e che recupera sotto 0-4 contro Federer. Che ci auguriamo di tutto cuore di rivedere presto, prestissimo. E poi, ahinoi, Bolelli (foto). Arrivato ad Amburgo carico, fiducioso, pieno di promesse da mantenere, riesce a raggranellare a malapena tre game contro un giocatore, Juan Monaco, che sul rosso se la cava più che bene, per carità. Ma il bolognese era arrivato qui in splendida forma, dopo due ottimi tornei, a Monaco di Baviera e a Roma: fermato nel primo solo in finale da Gonzalez e nel secondo da Andy Roddick. Insomma, in un momento così Simone avrebbe dovuto per lo meno lottare alla pari con l'argentino. Invece quel durissimo 2-6 1-6 non lascia scampo. Bolelli in campo ha azzeccato veramente poco: ha evitato il primo break nel primo set salvando moltissime palle a favore dell'argentino. Ma alla fine il break è arrivato e non c'è stato modo di contrastare l'avanzata di Monaco. E pensare che a Roma Simone aveva dato l'illusione di poter addirittura battere Roddick. La delusione è grande, ma urge risalire in fretta: il Roland Garros è alle porte. E le premesse perchè Bolelli faccia bene a Parigi ci sono.

| supporto tecnico: Fuorimercato |

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