domenica 25 maggio 2008

Novak Djokovic: la mia forza?
E' stata la concentrazione


Non è stato un esordio semplicissimo, quello di Novak Djokovic al Roland Garros. Impegnato contro il tedesco Denis Gremelmayr, il serbo ha dovuto arrivare al quarto set per vincere e passare il turno. Risultato finale, 4-6 6-3 7-5 6-2. D'altra parte, come ha sottolineato Nole in conferenza stampa, Gremelmayr è sicuramente migliore rispetto alla sua posizione in classifica... "Non ho sottovalutato il mio avversario", ha detto Djokovic, "anche se sembrava così nel primo set, dal modo in cui giocavo. Sono d'accordo sul fatto che il suo gioco è migliore della sua classifica in questo momento, e che ultimamente stia giocando un ottimo tennis. Ha giocato un paio di semifinali in tornei importanti, e ha costretto Federer al terzo set quando l'ha incontrato (poco più di un mese fa, all'Estoril). So che è un giocatore molto difficile su questa superficie. Oggi per me era uno di quei giorni in cui non riesci a dare la direzione che vorresti al gioco. E poi sempre i primi turni in questi eventi così importanti sono difficili, con molte attese e molta pressione. Non è stato facile, e sono contento di aver vinto oggi". Come ti sei preparato questa settimana? Ti hanno visto fare un'apparizione a un concorso in Eurovisione. Questo ha avuto qualche conseguenza sulla tua preparazione? "No, ho avuto tempo a sufficienza per prepararmi. Mi sento bene fisicamente, anche se quello di oggi è stato un match duro, di due ore e mezzo. Ho lavorato forte nelle ultime sei, sette settimane sulla mia forza fisica proprio per prepararmi al meglio per il Roland Garros. Perchè questo è l'appuntamento più importante per ogni giocatore, credo, su questa superficie. Ma è comprensibile che a volte ci siano delle performance non proprio ottime. Non sono felice di come ho giocato, ma bisogna sempre sottolineare il positivo, guardare avanti e puntare al meglio". L'anno scorso hai fatto bene nel Grande Slam. Un anno fa speravi di diventare il numero uno o uno dei migliori. Come ti senti oggi che molti considerano te, Roger e Rafa i migliori in assoluto? Questo ha cambiato molto la tua vita? "Certo. E' bello sentire che la gente parla di più di due giocatori. Intendo dire, negli ultimi due mesi ho giocato del grande tennis, ottenendo fantastici risultati in imporanti appuntamenti, Masters Series e Grande Slam, e questo era il mio obiettivo. Ora cercherò di essere sempre più solido. So che c'è grande attenzione da parte dei media e degli appassionati di tennis. Sperano che qualcosa cambi nella classifica, naturalmente. Ci sono state occasioni già ad Amburgo, ma io non voglio pensare troppo a questo. Perderei la concentrazione". Come ti senti ora? E' diverso essere uno dei tre migliori al mondo? "Sicuramente. La gente mi apprezza di più. Mi rispetta. Come vincitore di uno Slam, guadagni più fiducia e affronti le cose con più facilità". Al terzo set, hai perso sei punti di fila. Eri nervoso? "Ero molto nervoso. Quando non giochi al tuo vero livello, molte cose ti passano per la testa. E' passato da 5-1 a 5-4. Io ho servito male. Lui giocava tutte le palle, giocava molto, molto bene. Va tutto a suo onore. Era molto aggressivo. Mi ha molto sorpreso all'inizio del match. Ha sfruttato le sue occasioni. Poi sono riuscito a recuperare, a tornare in partita. E' un punto positivo per il seguito del torneo". Che cosa ricordi di Guga, quando ha vinto gli Internazionali di Francia? "Ricordo soprattutto quando disegnò un cuore sul campo. E' stato devvero emozionante, per lui e per tutti quelli che lo stavano a guardare. E' un tipo molto positivo, con una grande personalità. Tutti lo amano. Non conosco nessuno che abbia pronunciato una sola parola negativa su di lui. Ci mancherà. Gli auguro il meglio per la sua vita". Hai detto che non hai giocato bene oggi. Cosa significa? "Tante cose insieme. Ma la cosa più importante è aver vinto giocando male: non ci sono tanti giocatori che ci riescono". Hai sentito molta pressione perchè tu sei il primo nella Race e hai vinto il primo Slam? "La pressione c'è sempre. Ma come terzo giocatore al mondo e come vincitore di uno Slam e come primo nella Race, naturalmente ci sono grandi attese. E' normale. Ma adesso è importante che abbia la capacità di far fronte a questa presione e gestirla il meglio possibile. Finora è andato tutto bene. La pressione è una sfida, la devi saper accettare". E' il primo giorno del torneo. Si prende contatto con l'ambiente, si vede quali sono le condizioni. Puoi dirci quali sono le tue sensazioni a livello di campo, palle... "Sono molto diverse dagli altri tornei che ho appena giocato sulla terra. Abbiamo giocato con palle Atp, le Head, che sono molto diverse dalle Dunlop. Sono difficili da controllare qui. Le palle sono più piccole, e questo le rende più veloci. Le condizioni sono completamente diverse al Roland Garros rispetto ad Amburgo o Roma, perchè qui la superficie è più veloce che ad Amburgo. Ci vuole dunque un po' di tempo per prendere confidenza. Non ero ancora pronto al 100% come avrei dovuto essere. E' positivo aver passato il primo turno giocando un match difficile, anche un po' lungo. Ci si abitua meglio alle condizioni". La velocità di Gremelmayr poteva essere un punto difficile per te sul campo. Poteva renderti impaziente. Al secondo set però non hai mostrato nessuna impazienza. Hai saputo dominarti. Come ti sentivi quando sei riuscito a fare dei punti a rete, dopo uno scambio molto combattuto? "Bene. Ero felice di aver finto quel lunghissimo punto. Penso che tu lo sia sempre, sei sempre felice quando vinci un grande punto, è una bella sensazione. Il pubblico ti applaude, è splendido. Comunque, nei momenti più importanti sono riuscito a mantenere la calma e a giocare nel modo in cui volevo, e questa è un'ottima cosa".

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