martedì 27 maggio 2008

Federer: sempre difficili i primi turni. Sono felice di aver vinto


Non è sembrato che soffrisse molto, Roger Federer, contro il suo primo avversario al Roland Garros, Sam Querrey, contro cui ha vinto per 6-4 6-4 6-3. Ma il numero uno ha comunque sottolineato, nella conferenza stampa del dopo-match, che i primi turni in ogni torneo sono sempre difficili. "Non ho avuto grandi difficoltà, ma nel primo turno degli Slam c'è sempre una grande pressione. Querrey è un giocatore emergente che ha un buon servizio e dei gran bei colpi. Non penso che potrà vincere gli Open di Francia, ma sicuramente se è in una buona giornata, non si sa che cosa potrebbe succedere. Al primo set ero nervoso, al secondo ho giocato meglio e ho potuto costruirmi delle occasioni sul suo servizio, perchè lui comunque ha un ottimo servizio. Ho fatto un buon match. E' vero, adesso ho qualche giorno per allenarmi. Spero di andare meglio al prossimo".
PRIMO TURNO, SEMPRE UN MOMENTO DELICATO
Hai avuto difficoltà? "E' vero che mi sono allenato anche il giorno prima della partita, ma non sapevo esattamente quando avrei giocato. Quando si comincia un primo match in un grande Slam, è sempre difficile. Ma sono contento di aver giocato subito. Che sia sul Lenglen o sullo Chatrier, non ha nessuna importanza per me. Il primo giorno che sono arrivato, ho giocato sul Lenglen, quindi l'avevo provato e mi sono trovato bene". Prima di questo torneo avevi fatto dei tornei di preparazione. Sei contento del tuo livello di gioco? "Ho passato il primo turno. In ogni modo, il primo turno è sempre una partita difficile. Quindi va bene così, ho giocato bene. La stagione sulla terra è stata lunga. Non ho avuto problemi durante la mia preparazione sulla terra. Ho molti match sul rosso al mio attivo e ho giocato all'Estoril, sperando di prepararmi per Parigi. Adesso è solo questione di abituarmi alle condizioni del Roland Garros. L'allenamento è una cosa, ma giocare in partita è diverso. Contro Querrey sentivo che l'atmosfera è diversa, il campo è pieno, la pressione forte. E' molto più difficile giocare in partita che in allenamento. Sono molto soddisfatto di aver passato il primo turno e pensi che adesso le cose saranno più facili per me". Sei contento di essere tornato a Parigi? "Sì, negli ultimi anni è stato sempre un piacere tornare qui. E' una splendida città e ho avuto molto successo, a parte a Bercy, perchè in più occasioni sono stato infortunato. Ma qui, al Roland Garros, il pubblico nei miei confronti è super, e per questo fa ancora più piacere giocare qui".
BOLELLI? GIOCA UN OTTIMO TENNIS
C'è un giocatore italiano, Bolelli, che tu conosci. Pensi che abbia talento? Come lo giudichi? Hanno detto che in qualche modo il suo stile richiama il tuo. Cosa ne pensi? "Sì, gioca davvero bene, è molto sciolto nei movimenti. Ha talento perchè ha una grande velocità di esecuzione dei colpi. Si sente molto sicuro sulla terra battuta. Anche quando mi sono allenato con lui la prima volta, tre anni fa, avevo visto che è un giocatore con grande talento. Certo, mi sono meravigliato di quanto sia cresciuto dal punto di vista mentale. Penso che possa giocare bene contro ottimi giocatori. La terra è la sua migliore superficie, quindi non sono sorpreso dai suoi risultati. Non so che ranking potrà raggiungere, ma di sicuro gioca bene".
IL PROBLEMA DEI RITIRI
Abbiamo appena saputo che Gasquet non giocherà per un infortunio al ginocchio. Anche Roddick si è ritirato. Tsonga, Tommy Haas, tutti ritirati. Nadal ha criticato il programma dei tornei troppo intenso. Tu cosa ne pensi? "Non so perchè si sia infortunato, se sia caduto. Non ne so nulla. Questo non ha niente a che vedere con il calendario. Tsonga si è infortunato presto nella stagione, non è un buon giocatore sulla terra, ma questo non devo essere io a dirlo. E' vero che ci sono molti tornei sulla terra battuta, ma sinceramente, credo che non sia questo il problema. Da parte mia, io sono qui al Roland Garros, so benissimo che il calendario è sovraccarico, ma così funziona il tennis. Ci sono giocatori infortunati, ma questo non è uno sport di contatto fisico. Penso che se avessimo a che fare con uno sport di contatto sarebbe ancora peggio. Alla fine siamo noi che scegliamo quanti tornei vogliamo giocare. Bisognerebbe giocare i Masters Series, i tornei del Grande Slem, la Coppa Davis, ma se sei infortunato o stanco, non giochi e ti limiti ai grandi avvenimenti. A volte puoi essere sfortunato, come è capitato a Tsonga o Gasquet. E' molto spiacevole per loro, soprattutto proprio alla vigilia di una stagione così importante, con il Roland Garros e Wimbledon. E' successo a Andy Murray l'anno scorso. Fortunatamente a me non è mai successo. Bisogna fare attenzione. E' la sola cosa che noi giocatori possiamo fare".
IL PROSSIMO AVVERSARIO DI ROGER
Al prossimo turno incontrerai Montanes o Christophe Vliegen. Ricordi che contro il belga avevi giocato al primo turno nel 2004, battendolo con facilità? "Sì, è un ragazzo molto simpatico, ci si intende biene e ci affronteremo presto in Coppa Davis. Spero che passi, così potremo sfidarci. Aveva giocato un match fantastico contro Gasquet l'anno scorso. Per me era stato un super match contro di lui, era stato un buon match d'inizio per aprire il torneo. Lui era molto nervoso, era uno dei suoi primi incontri sul campo centrale. Io ho potuto trarre vantaggio da questa condizione, e ancora adesso scherziamo insieme parlando di quel match". Cosa pensi di questa vittoria? Ha soddisfatto le tue aspettative? Tu punti a giocare solo tre set per non stancarti troppo sul campo, non è vero? "Ho cominciato così, ma se avessi dovuto giocare cinque set non sarebbe stato un problema, perchè ho fatto un allenamento molto duro. Non mi spaventa dover stare in campo per cinque set. Cerco solo di fare delle buone partuite. Con Querrey sapevo di avere davanti un giocatore pericoloso. Lui è un giocatore particolare, non è uno spagnolo. E' uno che potrà arrivare tra i primi dieci o venti in futuro. E' per questo che sono molto sollevato di averlo battuto".
BRAVO WAWRINKA: ORA CONFERMI IL SUO RANKING
Roger, cosa puoi dirci dell'arrivo di Stanislas Wawrinka tra i primi dieci al mondo? La cosa ti sorprende o ti pare un'evoluzione logica, tu che lo conosci bene? "Logico, non è mai logico essere tra i primi dieci, perchè quando sei giovane, si dice sempre che potrai diventare il numero uno un giorno. E' facile dirlo, ma farlo è un'altra cosa per il giocatore. Alcuni hanno più talento di altri, ci sono molti giocatori di tennis su questo pianeta. Non è così facile salire. Stan non è il giocatore più ricco di talento del circuito, ma sappiamo che ha lavorato duro. Ha già raggiunto dei buoni risultati, ma forse non ancora quello che ci si aspettava. Solo un anno fa aveva avuto un infortunio. Adesso è solo una questione di tempo e qui al Roland Garros potrà giocare bene. In passato qui a Parigi aveva avuto un tabellone difficile, così spero che adesso potrà andare avanti bene. Insomma, in fin dei conti non sono sorpreso. Se fai un paio di grandi risultati, puoi arrivare tra i top ten rapidamente, perchè io, Rafa e Novak abbiamo un grande vantaggio sugli altri. Ha colto questa possibilità e nel prossimo mese si tratterà di confermare che lui è un buon giocatore anche nei prossimi tornei. Ma adesso per lui sarà più facile perchè è testa di serie ed è davvero un periodo molto positivo per lui".


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