lunedì 14 luglio 2008

Federer:qualche chance sprecata, ma è stato un grande match


La pioggia gli ha dato una mano? Non eccessivamente. Alla fine era troppo buio per poter giocare? Inutile parlarne, tanto è andata così. Roger Federer non cerca attenuanti alla sua sconfitta a Wimbledon, ma non vuole neanche dare ad agenti esterni (leggi pioggia) meriti che sono invece da attribuire al suo gioco. "La pioggia? Ho perso la finale, quindi non credo che mi abbia aiutato un granchè" dice. "Quanto al fatto di essere stato artefice di un fantastico match che entrerà nella storia, certo, può essere un fatto bello, positivo, ma probabilmente lo realizzerò più avanti nel tempo. Che questo sia stato un grande match, è fuori dubbio. Ma finora non è esattamente quello che mi dà una bella sensazione. Da parte mia comunque sono convinto di aver giocato bene. Però ho sprecato troppe occasioni nei primi due set. Rafa ha giocato molto bene e sono feclice che non abbiamo deluso le attese. Sono soddisfatto del mio gioco. Ho fatto tutto quello che avrei potuto". Quando si parla di quel rovescio a rientrare con cui ha salvato un match point nel tie-break del quarto set, inutile dirlo, gli brillano ancora gli occhi. "E' stato un colpo di un'importanza incredibile. Probabilmente è stato uno dei primi passanti di rovescio che sono riuscito a ribattere di tutto il match. Salvare quel match point è stato grandioso, specialmente, penso, dopo quel colpo di Rafa. Lui aveva colpito di dritto, e sembrava avesse chiuso il punto. Il suo passante sembrava davvero ottimo, vincente. Così per me essere riuscito a venirne fuori in questo modo mi ha dato un feeling eccezionale. Sono riuscito a portarlo al quinto set, è stato grandissimo. Ho pensato a quel vincente l'anno scorso nel quinto set, a quel momento, ho pensato che forse sarebbe bastato. In realtà non lo è stato". Anche Roger è d'accordo: si è trovato davanti un Rafa che sa giocare meglio sui campi veloci. "Ha giocato bene. Era solido e resistente come il solito Rafa che conosciamo. Ma ha sicuramente migliorato il suo gioco. Penso comunque che stia giocando bene dall'inizio dell'anno. Sta giocando meglio sui campi veloci. Non penso che abbia bisogno di un match come la finale di Wimbledon per dimostrarlo. E' un gran combattente, un grande giocatore". I tuoi pensieri sul finire, quando il buio ormai incombeva? "Sull'ultimo colpo, non sapevo se fare un lungolinea o un incrociato. Ho scelto un incrociato e ho sbagliato. Forse non avrei sbagliato in altre occasioni. Chissà. Comunque ho continuato a giocare con la scarsa luce della sera senza discutere. Avrei detto qualcosa se avessi fatto il contro-break e fossimo arrivati sull'8 pari. Era impossibile andare avanti ancora. Sarebbe stato terribile per i fan, per i media, per noi, per tutti rimandare al giorno dopo. Ma cosa si poteva fare?". E invece il contro-break non è arrivato, e Roger ha dovuto cedere a Rafa nella semi-oscurità, come accadde tre anni fa nella semifinale del Roland Garros. Ma come giudica lo splendido match, Roger Federer? "Non siamo ancora abbastanza lontani per poterlo giudicare correttamente. Sono felice di quanto ci siamo impegnati sul campo, io e Rafa. E' stata una grande battaglia, ed è stata duara, tra tutti i ritardi dovuti alla pioggia. Ci sono stati alcuni punti grandiosi. Penso che abbiamo giocato al massimo fino alla fine. Nel tennis, ci deve sempre essere chi vince e chi perde. Ma io ho dovuto davvero dare il massimo per ritornare in gara. E non sono stato in grado di breakkarlo negli ultimi tre set, ma l'ho sempre attaccato proprio con quello scopo. L'atmosfera della luce che finiva ha reso tutto ancora più speciale, simile a quando Pete aveva vinto contro Rafter, proprio all'imbrunire. Speravo di poter essere io ad alzare il trofeo, ma non è stato così".


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