martedì 26 agosto 2008

Nadal avanti a fatica : "E' stata dura, ma l'importante era vincere"


Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Il neo "numero 1" Rafael Nadal è sceso in campo per la prima volta sul cemento di Flushing Meadows contro il tedesco Bjorn Phau. Lo spagnolo ha vinto in tre set, ma il punteggio finale non è di quelli che indicano una vittoria netta: 7-6 (7-4) 6-3 7-6 (7-4) a favore di Nadal. Un po' di spavento al primo turno, con il Mardy Fish, il Robby Ginepri del caso?, gli hanno chiesto i giornalisti dopo il match. Lui, come è suo solito, ha risposto che ogni partita è difficile, fosse anche con il numero 500 al mondo. "Io non parlo mai della mia sfida contro Federer", ha detto. "Siete voi che continuate a parlarne. Io so bene quanto sia duro passare ogni turno, con qualsiasi avversario. Io vado avanti partita dopo partita. Adesso non faccio programmi che vadano oltre il secondo turno del torneo". Pensi che Phau abbia giocato meglio rispetto al suo standard? "Penso di averlo un po' aiutato nel suo gioco. Di certo è un buon giocatore. E ha giocato bene. Ma io non ho giocato con la mia normale intensità. Ho giocato con un'intensità inferiore ai miei standard degli ultimi mesi. Ma la cosa importante, alla fine, è vincere. So che sto giocando bene, perchè negli ultimi mesi ho avuto ottimi risultati. Probabilmente sono un po' più stanco del solito. E la cosa più importante è cercare di fare bene, no? Mentalmente e fisicamente, perchè io credo di star giocando un buon tennis, no?". E' stata dura passare da Pechino a qui e cominciare con un altro importante torneo, dopo la settimana alle Olimpiadi, il volo, e con pochissimi giorni di riposo? "Non credo di aver riposato poco. Il problema è stato quello di giocare Toronto, Cincinnati, Pechino, e poi dover tornare di nuovo qui in America. Così in due settimane, per due volte, ritrovarsi con un jet-lag di 12 ore. Prima, dopo Wimbledon avevo solo 6, 7 giorni per recuperare. Prima di Wimbledon ho giocato il Queen's, Monte-Carlo, Barcellona, Amburgo, il Roland Garros, e poi Wimbledon. Il calendario è molto faticoso, no? Ma nello stesso tempo devo essere molto felice per quello che ho fatto quest'anno, in ogni caso, anche se per esempio perdessi al prossimo turno (speriamo di no, però). Ma in ogni caso io sono felice di come ho giocato quest'anno. E cercherò solo di continuare a giocare così anche in questo torneo". Pensi di essere più stanco fisicamente, emotivamente o mentalmente? "Non so. Penso che ci siano un po' tutti questi aspetti. Probabilmente la stanchezza più forte in questo momento è quella mentale, no? Perchè nell'ultimo mese, o nelle ultime settimane, sono rimasto molto concentrato per tutti i giorni. E la cosa più difficile a volte può essere proprio il dover essere concentrato su una cosa per tutto il giorno, no? Ho dovuto fare questo per molti mesi, così adesso non vorrei dire per un'altra volta ancora che sono stanco. Sono un po' stanco, certo, ma questi sono gli Us Open, così io devo fare del mio meglio, e sicuramente ci proverò". Elena Dementieva ha detto di trovare difficile dover spostare la concentrazione dalla medaglia d'oro a Pechino a questo impegno. E' così anche per te? "No. Per me questo non è un problema. Ho vinto parecchio prima di arrivare qui. Solo una settimana fa ero felice di aver vinto la medaglia d'oro, adesso mi ritrovo a giocare qui, e nello spazio di una settimana ho dovuto passare dalle Olimpiadi di Pechino a questo torneo. No, non è questo il problema per me. Ho vinto il Roland Garros e nel giro di una settimana ero pronto al 100% per Wimbledon. Penso di essere pronto per questi cambiamenti improvvisi. Si tratta di essere pronto per il resto, perchè ho giocato tanto. Il primo turno è sempre difficile. Spero di giocare molto meglio la prossima partita, no? Questo è quello che penso". Perchè credi di non aver mai fatto molto bene qui? E' il campo? E' l'atmosfera? "Probabilmente è un momento particolarmente difficile della stagione. E' l'ultimo Slam. Gli Us Open arrivano dopo una stagione molto intensa, in cui ho giocato molto, ho giocato duro, e probabilmente quando arrivo qui, è sempre il momento più duro dell'anno. Finito questo torneo, hai di solito qualche settimana di pausa per preparare l'ultima parte della stagione, quella indoor. Ma quando tu arrivi qui, hai giocato Wimbledon, e non hai avuto molto tempo per preparare la stagione sul duro, e ti ritrovi a dover giocare Toronto, Cincinnati, e New York. Comunque non lo so esattamente. Io qui non ho mai giocato molto bene negli anni passati, no? Nel 2006, stavo giocando bene, no? Avevo avuto un match duro contro Youzhny. Lui aveva giocato molto bene, ma io avevo avuto ottime chance di batterlo e di arrivare in semifinale".

NUMERO 1 O NUMERO 2, L'OBIETTIVO NON CAMBIA: VINCERE
Adesso ti senti più a tuo agio sui campi veloci? "Quest'anno mi sono trovato molto bene, certo". Negli ultimi tre anni hai sempre inseguito la prima posizione in classifica, e questa è sempre stata una grande motivazione per te per fare bene nei tornei. Questo è il tuo primo Grande Slam da numero 1. Questo cambia le tue sensazioni di gioco, il modo in cui trovi le motivazioni verso gli obiettivi che ti proponi? "Sinceramente per me non cambia niente. Davvero. Ho ancora lo stesso obiettivo, giocare bene, esattamente come quando ero numero 2. Quando ero numero 2 ero molto felice. Io sono molto motivato a giocare il torneo, non per giocare il torneo, per essere il numero 1. Mi capite adesso? Io adesso ho esattamente gli stessi obiettivi di prima. Finora ho sempre provato a giocare al meglio per vincere gli Us Open, no? Quando ero numero 2, l'obiettivo era lo stesso, era di vincere gli Us Open, ma l'obiettivo non era vincere gli Us Open per essere il numero 1. L'obiettivo era vincere gli Us Open, no?". Cosa pensi delle palle? Mi sembrano più pesanti dell'anno scorso. "Penso di sì. La sensazione cambia sempre per noi, perchè dipende. Per esempio: quando tu stai arrivando, quando tu giochi a Cincinnati e vieni da Montreal, Cincinnati sembra lento. E quando tu stai giocando a Cincinnati e viene da Toronto, Cincinnati è molto veloce. Così dipende dal precedente, no? Alle Olimpiadi erano le stesse palle, ma sembra che qui siano un po' più pesanti, no? Penso che sia come l'anno scorso".

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