giovedì 15 gennaio 2009

Rafa Nadal sogna la finale a Melbourne: sarà la volta buona?


Non si sente addosso la pressione del numero 1, è contento di essere al vertice e dei risultati ottenuti, e soprattutto è molto sereno e fiducioso. Rafael Nadal si presenta così ai nastri di partenza degli Open d'Australia, a Melbourne, che prendono il via il 19 gennaio. "Non soffro di dover difendere una posizione e comincio l'anno da zero" dice in un'intervista a Reuters. "Ho solo 22 anni e ho già vinto cinque Slam, 12 titoli Masters Series, un oro alle Olimpiadi e sono il numero uno del mondo. Tutto questo mi dà una certa tranquillità. Sette anni fa, se qualcuno mi avesse chiesto di firmare per poter vincere tutti questi titoli, lo avrei fatto subito". I risultati sono incredibili, e quella tendinite, che lo aveva costretto al ritiro a Parigi contro Davydenko, adesso è superata, assicura lo spagnolo. Per lui, nella passata stagione, sono arrivati anche i risultati sul cemento: oltre alle Olimpiadi, ci sono stati il Canada e la finale sul cemento di Miami. Negli anni passati, Montreal, Madrid, Indian Wells. "Sono tutti grandi tornei" ricorda Rafa "in cui ho battuto giocatori che dovrò affrontare nei prossimi Slam. Adesso continuo a cercare di migliorare il mio gioco e spero di arrivare in finale qui in Australia per provare a vincere". Nadal è stato il primo dopo Borg nel 1980 a riuscire, nello stesso anno, a vincere Roland Garros e Wimbledon. Ma mai, negli Slam sul duro, è riuscito finora ad andare oltre le semifinali. Anche nel 2008 Tsonga lo ha fermato in semi a Melbourne, Murray a Flushing Meadows. Ma Nadal è convinto che i successi ottenuti sul veloce in passato provino che può fare meglio anche sulla superficie dello Slam australiano. Nel suo 2008 resta indimenticabile la finale del 6 luglio sull'erba di Wimbledon. Ma quella vittoria sorprendentemente "easy" sulla terra rossa del Roland Garros contro Roger Federer rimane la testimonianza inequivocabile di un giocatore che, quando è al suo meglio, fa paura a chiunque. "Tutti parlano di Wimbledon, ma forse dimenticano il Roland Garros, che per me è stato stupefacente: lì ho giocato il mio più grande tennis dell'anno", dice convinto il campione di Manacor. "Vincere Wimbledon per la prima volta in quell'incredibile finale contro Roger è stato speciale, ma il Roland Garros è stato davvero molto importante per me". E proprio in questa stagione fantastica per lui, Rafa ha dovuto rinunciare, per il problema al ginocchio, a giocare con la sua Spagna nella finale di Davis contro l'Argentina. "La Spagna ha un gran bel team, che io ci sia o no, ma è stata dura dover rinunciare alla finale. Nello stesso tempo sono stato felice per i ragazzi e anche per me perchè avevo giocato ai quarti e alle semifinali". E comunque, aggiunge, anche se un infortunio "non è mai bello", Nadal è stato contento di avere un po' di tempo da passare con i suoi amici a Maiorca, di migliorare il suo golf e divertirsi a pesca durante il suo break forzato. Cosa pensa lo spagnolo dopo questo inizio di stagione segnato dalle sconfitte contro Andy Murray e Monfils ad Abu Dhabi e Doha? Non passerà molto tempo prima che ritrovi la sua forma migliore, assicura. "Sono stato lontano dal circuito per due mesi e mezzo ma mi sono allenato, ho giocato, e spero di ritrovare il mio miglior livello al più presto. Sento che se ritrovo il mio miglior tennis avrò una chance per vincere tornei importanti, a cominciare, spero, dall'Australia". Con Djokovic e Murray che ormai incalzano Nadal e Federer, da vicino, lo spagnolo già pregusta una nuova età dell'oro del tennis. "E' stato grandioso quando c'erano Pete Sampras e André Agassi e negli ultimi anni è stata divertente la rivalità tra Roger e me, ma adesso ci sono altri giovani che stanno crescendo, e che renderanno molto, molto interessante questa nuova stagione".


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