venerdì 30 gennaio 2009

Melbourne, il ritorno degli dei


Non si incontravano da Wimbledon. Scenderanno in campo domenica per la 19esima volta i due più grandi del tennis. Roger Federer, che qui a Melbourne in semifinale ha battuto Andy Roddick per 6-2 7-5 7-5. E Rafael Nadal, che invece esce vincitore da una partita-maratona contro Fernando Verdasco, da un derby tutto spagnolo fatto di spettacolo, rabbia e potenza, ma anche di lacrime e sangue, finito 6-7 6-4 7-6 6-7 6-4 per il numero 1 del mondo. Arrivano loro per la finale che tutti volevano, che tutti sognavano. Per la più classica della finali. La prima che i due si giocano in uno Slam sul cemento. Roger e Rafa si sono già sfidati sul duro a Miami, a Dubai. Ma mai in uno Slam che fosse sul veloce: mai a Melbourne, mai a New York. E pensare che l'anno scorso qui si incontrarano l'outsider Tsonga e la "new entry" al vertice Novak Djokovic. E se la vittoria di Roger sull'americano è stata piuttosto netta, di un equilibrio allucinante è stato invece il derby spagnolo, dove Rafa ha vinto un solo punto in più dell'avversario e mancato tantissime palle break conquistate e poi sfumate. 192 i punti vinti dal maiorchino, 191 quelli del madrileno, in un match giocato davvero sul filo del rasoio dall’inizio alla fine. Tre tie-break, di cui uno solo vinto da Rafa, dimostrano la grande maturità raggiunta da Verdasco dopo il trionfo della finale di Coppa Davis contro l’Argentina. In particolare in quello del quarto set, che avrebbe potuto regalare a Rafa la vittoria, Verdasco ha preso il largo con una autorità impressionante, dominando il numero 1 del mondo per 7-1. A quel punto per lo sfidante sembrava fatta. Ma Rafa ha dimostrato di avere riserve psicologiche di carattere ed energia che nessun altro ha. Non ha mollato la presa. E’ rimasto attaccato fino in fondo alla speranza. E ancora una volta non ha deluso.


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