venerdì 2 gennaio 2009

Sorprendente Andy Murray
E' scozzese la new entry
al supervertice del tennis


All'inizio del 2008 era al numero 9 del ranking, ma nei primi mesi dell'anno era precipitato fino al 22. Per uno come lui, Andy Murray, ormai da tempo sulla cresta dell'onda, non sembrava un buon segnale. Ai tornei di primavera in tabellone non riusciva neanche a entrare come testa di serie e ritornava tra i top ten solo dopo l'exploit a Wimbledon, dove usciva per mano di Rafael Nadal ai quarti di finale. A quel punto cominciava la scalata, che si chiudeva verso fine anno al numero 4, ormai occupato saldamente da Andy il magnifico (il 5 Davydenko è staccato di un migliaio di punti). E' lui la grande sorpresa del 2008. Lo scozzese antipatico ed esilino ha lavorato sul fisico, ha rafforzato i muscoli e migliorato la resistenza, affinato i colpi e aumentato la potenza. E vinto tanto, soprattutto in questo finale di stagione. Lo Slam gli è sfuggito per mano di Federer a New York, ancora Federer gli ha impedito di conquistarsi il Masters di Shanghai (la partita vinta dallo scozzese ai Round Robin gli è costata la semifinale con Davydenko, davanti al quale Andy era letteralmente stremato dalle tre ore di gioco contro lo svizzero alla vigilia). Ma i titoli sono arrivati: aveva cominciato l'anno vincendo a Doha (finale contro Wawrinka), colto il suo secondo titolo 2008 a Marsiglia spazzando via Mario Ancic, trionfato contro Djokovic a Cincinnati, contro Simon a Madrid, contro Golubev a San Pietroburgo. Quest'anno Murray ha più volte sconfitto i tre grandi e fermato la corsa del nuovo acquisto tra i big, il francese che non ti aspetti Gilles Simon. Neanche Nadal gli è sfuggito. Il numero 1, dopo averlo quasi umiliato a Wimbledon, è stato sconfitto in semi dallo scozzese agli Us Open, dove la finale resta dunque ancora una volta off-limits per il nuovo re del mondo. Murray punta in alto. E sta dimostrando di avere tutte le carte in regola.

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